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Adolescenza: genitori miei che fare?

Hai un figlio adolescente e all’improvviso non lo riconosci più?

Hai l’impressione di sbattere contro un muro di gomma ogni volta che provi a parlargli?

Ti senti un estraneo nel rapporto più significativo della tua esistenza e non sai cosa fare?

Hai provato con le buone ma ti sei sentito appena sopportato, quasi deriso sottilmente. Allora hai provato con la severità e la situazione è peggiorata ulteriormente e ora ti senti solo, solo e basta.

In questo articolo ti propongo alcune soluzioni concrete che potranno risollevarti un po’ dal disagio che stai vivendo nel rapporto con tuo figlio adolescente.

adolescenza genitori che fare
Perché all’improvviso tuo figlio si trasforma in un marziano neppure troppo simpatico?

Adolescenza: quella terra di mezzo che tanto spaventa i genitori

L’adolescenza è un’età di passaggio tra l’infanzia e la vita adulta.

Ogni adolescente in questo periodo della propria esistenza va incontro a cambiamenti somatici, fisici, endocrini, psichici, cognitivi e comportamentali, affrontando il difficile compito di ristrutturare, dopo l’infanzia il proprio sé, costruendo, giorno per giorno, la propria identità individuale e sociale.

Nell’adolescenza si passa dalla dipendenza affettiva e normativa della famiglia d’origine, tipica dell’infanzia, al confronto con il gruppo dei pari, dove grazie all’identificazione, l’adolescente forma se stesso e la propria individualità.

Adolescenza significa:

  1. Ribellarsi alla famiglia diventata un luogo stretto in cui vivere.
  2. Non accettazione di norme e regole imposte da una società percepita come vecchia, sorpassata, pesante.
  3. Opposizione alla scuola, alle istituzioni che risultano opprimenti come un guinzaglio troppo corto rispetto alla sete di vita e libertà che caratterizza l’adolescente.

Adolescenza: la relazione genitori e figli

“Il ribelle ha spezzato le catene dei condizionamenti … Egli ha dato forma a se stesso scoprendo la propria vera natura ed è determinato a vivere in base ad essa.

Ti sfida ad essere coraggioso a sufficienza per assumerti la responsabilità di ciò che sei e per vivere in funzione della tua verità.

La gente ha paura, di coloro che conoscono se stessi” Osho

Ogni nuova generazione viene percepita come ribelle rispetto alla precedente. T

In questo momento nel segreto del tuo cuore stai pensando alla tua adolescenza, a quell’età incredibile, ricca di esperienza e per questo motivo hai paura per tuo figlio e vorresti chiuderlo in casa come se questo potesse realmente proteggerlo.

C’è una parte di te che vorrebbe trasmettergli la tua esperienza, per fargli comprendere quanto è importante lo studio per costruirsi un futuro indipendente, quanto è importante volersi bene, prendersi cura di sé per vivere autenticamente la propria esistenza.

Vorresti urlargli in faccia ogni volta che lo vedi uscire che non serve sballarsi per divertirsi e comunque di non farsi troppo male!

Vorresti solo che comprendesse l’amore infinito che gli vuoi e il dolore che proveresti se gli succedesse qualche cosa di brutto … e lui di tutte le tue raccomandazioni e timori se ne frega, alza le spalle e a mezza bocca ti manda a fanculo.

Adolescenti a voi la parola

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Adolescenza: un mondo a sé immerso nel mondo degli adulti

Ho insegnato per molti anni e ancora mi occupo di progetti educativi. Spesso ho raccolto le lamentele e i malumori degli adolescenti con cui mi relaziono e questa volta voglio fare di più per te che mi stai leggendo.

Ho scritto una guida per aiutare i genitori impegnati nel difficile compito di educare un minore.

Riporto di seguito le loro parole trascritte così come me le hanno affidate e che indicano senza mezzi termini cosa sentono ruggire dentro la loro pancia quando i genitori fanno o dicono determinate ‘cose da genitori’.

Ricordatevi sempre che quando parliamo di dinamiche relazionali familiari, siamo nel terreno sacro degli affetti, dove passioni, emozioni e sentimenti, si legano tra loro, creando spesso miscele incendiarie.

Trascrivo di seguito ciò che i ragazzi hanno scritto senza correzioni né omissioni

  • Non sopporto quando mi dicono di fare qualcosa e prima che io l’abbia fatta mi dicono di farne un’altra. Odio quando mi ripetono sempre le stesse cose.
  • Non reggo quando continuano a ripetermi le stesse cose e magari io non gli rispondo perché sto facendo qualcosa e allora loro vengono lì ad ‘urlarmi’ dietro pensando che non sto facendo niente e che non voglio aiutarli.
  • Mi dà fastidio quando, in mia assenza, vanno a ‘ravanare’ nella mia roba. Vado in bestia quando trovo spostate le mie cose.
  • La cosa che mi skassa di più dei miei è l’invasione della privacy, tipo leggermi il diario e ogni volta che ho il cuore infranto mi ‘sputtanano’ davanti a qualsiasi conoscente.
  • Mi fa infuriare quando la colpa è sempre mia in quanto ‘sei il fratello maggiore’.
  • Non posso sopportare la mancanza di fiducia anche se dimostro di meritarla. Odio l’incoerenza. Non sopporto il voler scegliere per me.
  • I miei genitori sono troppo protettivi. Hanno sempre paura che mi possa capitare qualche cosa di brutto … palle!
  • Mi arrabbio quando non mi danno i soldi, come reagiscono quando non studio, quando mi parlano della scuola.
  • Ho litigato e litigo tutt’ora con i miei genitori per i trasporti: voglio fare la patente per muovermi autonomamente.
  • Non capisco perché non mi lasciano andare in moto la sera.

Mamma, papà, adesso come state? Sono certa che se ripensate alla vostra adolescenza, in molte di queste affermazioni vi riconoscete.

3 cose da fare e 3 cose da non fare nella relazione tra genitori e figli adolescenti

In questi punti voglio indicarti alcuni principi educativi fondamentali per costruire una relazione autentica tra te e tuo figlio adolescente.

Cosa fare

1. Parlare, comunicare, condividere. Il dialogo è un percorso, un filo rosso che ti lega alle persone che hai vicino; è un viaggio dentro di sé, attraverso il soliloquio e un condividersi con l’altro grazie al confronto.

Se non si è parlato con i propri figli sin dall’infanzia è impensabile iniziare a farlo con l’adolescenza

Il dialogo è sempre uno scambio alla pari, un rapporto da costruire insieme, giorno dopo giorno, attraverso la parola e l’ascolto.

Comunicare con i propri figli è condividere con loro la propria forza ma anche la propria debolezza, la fragilità.

Ricordati sempre che per i bambini i genitori sono simili a supereroi ma crescendo questa visione irreale del rapporto genitoriale svanisce come neve al sole e tuo figlio ti vede per come sei.

Anzi, proprio perché è diventato consapevole di chi sei, vede a tinte accese più i tuoi difetti che i tuoi pregi.

Ricorda comunque che se ‘il vostro parlare tra voi’ è sempre stato sincero, anche adesso condividersi sarà più naturale, attraverso una comunicazione attiva fondata sul dialogo e l’ascolto reciproco.

2. Tu sei il genitore. Viviamo in un’epoca densa di incertezze e contraddizioni ma una cosa è certa: tu sei la mamma o il papà, su questo non si discute. Il tuo compito è quello di essere un genitore, un riferimento affettivo, etico ed economico per tuo figlio.

Il tuo compito è prenderti cura della prole e guidarla nel cammino esistenziale verso la piena autonomia

Questo significa che devi rimanere fedele al tuo ruolo e quando è necessario, prendere decisioni scomode e difficile. L’importante è che ogni decisione sia motivata e condivisa con chiarezza.

3. Ascolta tuo figlio. I figli sono un dono prezioso ma richiedono una responsabilità grande. Sin da bambini impara ad ascoltarli. Fatti raccontare i loro sogni al mattino quando si svegliano, chiedigli che cosa vogliono e che cosa non vogliono.

Lasciali liberi di esprimersi e di fare esperienza. Rendili capaci di scegliere e liberi di essere ciò che sono. L’ascolto è il modo più efficace per far sentire l’altro importante, al centro del tuo mondo affettivo.

Ricordati sempre che nelle relazioni le cose vanno a rotoli nel momento stesso in cui si smette di ascoltare l’altro e parlare con lui.

Cosa non fare

1. Non giudicare. Il compito fondamentale di un genitore è quello di educare la prole. Educare non è sinonimo di imporre, controllare e giudicare i propri figli. Ogni essere umano che viene al mondo è un essere libero e autonomo.

Quando parlate con i vostri figli in età adolescenziale non dimenticatevi mai che il biasimo, il giudizio sprezzante e l’imposizione immotivata, vi ritorneranno indietro come un bumerang amplificato da sentimenti rabbiosi e aggressivi.

Ovviamente, quando è necessario, dovete esprimere la vostra contrarietà motivandola concretamente ma non fate cadere dall’alto il vostro giudizio, della serie: ‘è così perché lo dico io’.

2. Non sei l’amico di tuo figlio. Ricorda sempre che ci sono cose che tuo figlio ti terrà nascoste proprio perché sei il genitore e in qualche modo ti vuole proteggere. Gli amici si trovano fuori dalla famiglia, gli amici sono un gruppo di propri pari.

Il tuo ruolo è quello genitoriale, tuo figlio spesso lo sa meglio di te soprattutto negli anni dell’adolescenza

Il male peggiore che possiamo fare ai nostri figli è crescerli ed educarli in un ambiente familiare dove i ruoli sono confusi.

3. Non assumere comportamenti impositivi. Con gli adolescenti il metodo: muro contro muro non funziona mai.

Ogni imposizione è vissuta come una negazione alla propria libertà

Come genitore devi accettare il fatto che tuo figlio per crescere deve fare esperienza e nulla come un atteggiamento paternalista o un divieto perentorio spinge l’adolescente a comportarsi esattamente nel modo che gli viene vietato.

Non esiste la relazione perfetta tra genitori e figli adolescenti

In conclusione avrai capito che non esiste la ricetta perfetta per passare indenni l’adolescenza dei propri figli ma ti voglio dire un’ultima cosa ed è una mia esperienza diretta.

Alla fine di ogni età di passaggio ci si ritrova diversi, cambiati, certamente più ricchi anche se a tratti le ossa scricchiolano un po’.

Le dinamiche relazionali familiari si costruiscono su ciò che siamo, su ciò che insegniamo e impariamo reciprocamente gli uni dagli altri

Credetemi, i ragazzi hanno tante cose da insegnarci, tante quante ne abbiamo noi da insegnare a loro. Impara ad ascoltare tuo figlio.

Se hai trovato utile questo articolo sull’educazione dei figli adolescenti ti chiedo di condividerlo e di non esitare a contattarmi per qualsiasi cosa.

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7 Commenti

  1. È incredibile ma la descrizione di quello che provo adesso..e all’improvviso è proprio questo..sono padre di tre gemelle di 17 anni e da un paio di mesi scarsi il rapporto umano è crollato a zero e mi sento solo e trascurato…mia moglie mi dice che è normalissimo…non che siano state mai affettuosissime ma ora proprio non ti vedono ne sopportano… sicuramente il lockdown ha peggiorato tutto…e per di più mi rendo conto che io non ho mai fatto la mia adolescenza..mi è impossibile capirle… grazie x questo articolo..mi apre un po’ gli occhi …mi sento un po’ meno sbagliato e solo… cercherò di apprendere come relazionarmi

    1. Ciao Daniele immagino la difficoltà di questo momento aggravata dalla situazione che stiamo vivendo a causa di questa pandemia. Mi permetto di dirti una cosa che secondo me è basilare nel rapportarsi con gli adolescenti: la sincerità. Non aver paura o passami il termine: ‘vergogna’ di dire alle tue figlie che non le capisci più e che per questo stai male … ci sono fragilità del cuore che guariscono proprio quando vengono messe a nudo. Riconoscere la tua confusione sarà sicuramente apprezzato da loro anche perché è la loro stessa confusione che rende il vostro rapporto difficile in questo momento.
      Spero con queste poche parole di esserti stata utile e se guardi nella mia bibliografia c’è una guida che parla esplicitamente dell’educazione del minore: https://www.donatasalomoni.it/come-educare-il-minore/#more-5623

      1. Salve Donata
        Sono mamma di 14enne in piena crisi (entrambi), io sono disperata, non mi sento capace di gestire questo periodo.
        Lui silenzioso, ora più che mai, ma di indole è sempre stato di poche parole… non che faccia chissà che… lui fa vita sociale, esce con gli amici, gioca a calcio, ma quello che noto, è una sorta di apatia un po’ in tutto ciò che fa, come se non avesse molti stimoli… spero sia io a preoccuparmi troppo…
        Ho già una figlia ormai adulta, ma non ricordo la sua adolescenza così buia…
        Grazie in anticipo .
        Monica.

        1. Ciao Monica come prima cosa non sentirti inadeguata e non affrontare questo periodo in modo così ansioso. E tu mi dirai: facile a dirsi molto difficile quando in casa hai la sensazione di ritrovarti davanti ad un muro che ti rimbalza … se come tu stessa hai notato che tuo figlio fa una vita tipica per la sua età e non ti manifesta particolari comportamenti ribelli lascia perdere la preoccupazione per la sua apatia magari sta vivendo un momento particolarmente introverso proprio perché non ha nulla da dire e sta ancora cercando la sua strada, le sue risposte e magari sta riflettendo visto il momento difficile che stiamo vivendo tutti in questi ultimi 2 anni.
          L’adolescenza è spesso simile ad un labirinto in cui i ragazzi hanno bisogno di fermarsi e capire cosa fare.
          Tu ci sei questo è il messaggio che deve sempre essere chiaro, se ha bisogno tu sei lì per lui

  2. Sono una madre di 2 figli, il grande ha 15 anni, è un ragazzo un po’ introverso, con me ha sempre avuto un ottimo rapporto, ma in questo periodo di lockdown sta sempre nella sua camera con il suo PC, oltre alla DAD, trascorre il tempo sui giochi virtuali con i suoi amici. Col papà nn ha nsn dialogo, discutono in continuazione…mi accorgo che mio figlio è sempre molto nervoso, nn so come comportarmi! Avrei bisogno di qualche consiglio!

    1. Ciao Annamaria leggendo le tue parole ho pensato ai tanti studenti che ho incontrato negli anni e ai loro 15 anni … un po’ anche ai miei. La voglia di crescere, di ribellarsi, di uscire e di vivere tutto all’estremo.
      Purtroppo questa pandemia ha sconvolto tutti gli schemi e le abitudini esistenziali chiudendoci tutti in casa. Avere 15 anni e vivere il lockdown dove tutto da reale, concreto, si è trasformato nel giro di pochi giorni in virtuale.
      Gli adolescenti comunicano attraverso il movimento, la sperimentazione, le infinite discussioni su tutto e il silenzio protratto all’infinito e intanto come scrivi tu il nervosismo in famiglia cresce mettendo tutti, tuo figlio (data l’età) per primo, sotto pressione.
      Siamo tutti spiazzati ma un consiglio che secondo me di questi tempi è l’unico possibile è quello di non aggiungere tensione alla tensione e lasciarlo libero nei modi consentiti di esprimersi come sente e voi potete fare altrettanto.
      Mi spiego meglio: indipendentemente dall’età questa pandemia c’ha risvegliato tutti facendoci piombare in un mondo adulto duro che non conoscevamo e che deve fare i conti con una situazione grave di emergenza. Detto così sembra follia ma è comunque una possibilità non solo dolore e limitazioni.
      Coinvolgetevi tutti: tu, tuo marito i vostri 2 figli a dirvi fuori dai denti ciò che provate con sincerità a condividere tra voi il disagio di questi mesi senza paura e senza vergogna.
      Credimi siamo tutti nella stessa barca e tutti disorientati solo parlando tra di noi possiamo affrontare il nuovo mondo che verrà quindi prepariamoci parlandone, facendo progetti concreti per il futuro anche solo progettando una vacanza per quando si potrà tornare a muoversi e viaggiare.
      Vivere la quotidianità condividendone le fatiche che si sono moltiplicate alle volte lamentandosi ma sempre con la voglia di confrontarsi con un sorriso rivolto al presente anche se alle volte sembra di trovarsi davanti ad un muro di gomma.
      Non so sino a dove ti sono stata utile con queste parole per qualsiasi ulteriore confronto sono qui a tua disposizione. Grazie per la fiducia che mi hai dimostrato, un abbraccio grande!

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