L’arte della maieutica, la grande eredità di Socrate
L’arte della maieutica: Uomo conosci te stesso. La storia del pensiero umano è ricca di pensatori, filosofi, scienziati, Maestri e ricercatori del vero.
Tra questi ci sono pochi eletti che possiedono un dono in più che consiste nella capacità di trasmettere il sapere attraverso ogni singolo gesto della propria esistenza.
Socrate è tra questi uomini sacri che hanno fatto della propria Visione la propria vita.
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Socrate: un Maestro prezioso
L’arte della maieutica è a fondamento della visione filosofica di Socrate e si basa sui seguenti paradigmi:
- Uomo conosci te stesso: la verità è già dentro di te non serve cercarla altrove
- Sapere di non sapere: non esiste un sapere assoluto
Queste affermazioni hanno cambiato il metodo di fare ricerca filosofica e hanno travalicato le dimensioni dello spazio e del tempo giungendo a noi con un’immutata freschezza concettuale.
Attraverso i suoi insegnamenti i discepoli di Socrate, proprio come noi oggi, si sono innamorati della filosofia, della ricerca, della saggezza.
Socrate, utilizzando il dialogo come metodo d’indagine, invita tutti coloro che si vogliono dedicare alla ricerca del vero a guardarsi dentro l’anima ed iniziare il proprio viaggio nel mondo della saggezza, un mondo che prende vita dall’amore per il sapere.
Un amore viscerale che ti cambia l’esistenza, non semplicemente un accumularsi di nozioni e concetti, una passione profonda per la ricerca con la consapevolezza che la verità è una via infinita ed eterna, impossibile da percorrere per il singolo individuo.
L’arte della maieutica
“Da me non hanno imparato mai nulla, ma da loro stessi scoprono e generano molte cose belle” Platone – Teeteto
Dialogare significa confrontarsi. L’arte della maieutica è l’arte della levatrice, colei che aiuta le donne nel parto. Grazie all’esercizio di quest’arte, il Maestro aiuta il discepolo a portare alla luce i pensieri e la verità presente nell’anima.
Così come la levatrice aiuta le donne ad affrontare i dolori del parto, il Maestro guida i discepoli nell’esplorare la propria anima attraverso i dolori provocati dalle false opinioni, dai condizionamenti, dai dubbi, dalle perplessità che simili alle doglie del parto, prostrano il discepolo nello sforzo di portare alla luce se stesso.
La maieutica educa alla libertà di pensiero
Il Teeteto è un dialogo scritto da Platone dove il filosofo, commentatore di Socrate, in quanto non si sono trovati scritti di suo pugno, afferma l’impossibilità di considerare veritiera la scienza se non in riferimento all’essere, all’idea.
L’arte della maieutica è un metodo conoscitivo composto da 2 fasi:
- Fase destruens: l’ironia. Attraverso il dialogo tra Maestro e discepolo, vengono distrutti i pregiudizi e le false opinioni.
- Fase construens: la maieutica. Grazie al dialogo tra discepolo e Maestro, il discepolo trae dalla propria anima il vero.
Dal confronto discepolo/Maestro, viene alla luce la verità e la possibilità di esprimere la propria creatività trovando sempre nuovi percorsi di pensiero.
L’immortalità della Visione socratica risiede in questo impeto di amore per la filosofia e libertà: il discepolo è un soggetto attivo e non passivo nella ricerca della verità.
L’arte della maieutica è lo strumento più prezioso che gli educatori possiedono per rendere liberi i propri allievi ed educarli alla libertà di pensiero.
Socrate viene condannato a morte perché si è reso colpevole di aver voluto ciò che ogni buon Maestro vuole per i propri giovani discepoli: la comprensione del valore della libertà di pensiero e la possibilità che tutti noi abbiamo di diventare liberi pensatori.
Come vi avevo promesso il nostro viaggio oggi ha avuto una guida d’eccezione, un Maestro che grazie alla chiarezza dei suoi insegnamenti illumina i nostri passi sul terreno sacro della libertà di pensiero.
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Amo❤ la MAIEUTICA parola che ho scoperto oggi, sto leggendo il significato, sono elettrizzata!!!!
Un abbraccio a tutti!
Grazie Catia per il tuo entusiasmo. La filosofia ha il potere magico di trasformarti la vita!
Cara Donata, sono un piccolo scrittore per hobby. Ho letto con piacere il tuo bell’articolo. Da un po’ di tempo mi pongo il problema di comprendere le cause del fallimento dei molteplici tentativi di fare educazione civica nelle scuole. Mi sono fatto qualche idea dei motivi non proprio nobili. Mi piacerebbe molto confrontarmi con Te. Grazie. Donato.
Ciao Donato purtroppo l’educazione civica è stata disarticolata in sé e per sé unita ad altre discipline con il risultato che non se ne occupa più nessuno. Secondo il mio parere sarebbe auspicabile un reale cambiamento di posizione in particolare delegandone i contenuti all’insegnante di storia e filosofia ovviamente dando del tempo in programma dedicato a questi specifici contenuti. Bisognerebbe pensare all’educazione civica come una materia che arricchisce il piano formativo di ogni scuola di ogni ordine e grado e non come un’ora tappabuchi come spesso avviene. La scuola ha bisogno di una riforma globale e di contenuti più moderni ed efficaci per impattare sugli studenti e rendere l’esperienza scolastica viva e vitale sia come trasmissione di competenze quanto di valori umani e socio-culturali. Grazie Donato per aver posto l’attenzione su questo contenuto che mi è particolarmente caro e spero di averti risposto in modo soddisfacente
Cara Donata. Ti ringrazio moltissimo per la tua pronta risposta. Quello dell’educazione civica è un tema che sta molto a cuore anche a me, e per il quale provo un profondo senso di frustrazione, essendo convinto che si tratti della materia più importante in assoluto fra tutte quelle insegnate nelle scuole, ma che viene invece bistrattata come tu dici. Negli ultimi 50-60 anni ho visto la cultura sociale andare verso una deriva sempre più preoccupante, soprattutto per la continua perdita di valori fondanti di una sdocietà che voglia essere davvero civile, come il rispetto per sè e per gli altri, la consapevolezza delle proprie azioni, il senso di responsabilità, l’impegno a contribuire positivamente allo sviluppo culturale e sociale. A livello di utopistiche soluzioni, io sarei piuttosto radicale, ovvero obbligherei l’insegnamento dell’educazione civica ancor prima di tutte le altre materie, perché se con un buon insegnamento si raggiungono le citate sensibilità, poi l’apprendimento di tutto il resto diventa semplice e consequenziale. Ma ho da tempo maturato il timore che il cittadino che impari a pensare e a ragionare con la propria testa, forse non giovi ad un certo modo di intendere la politica. Chissà…, forse i problemi vissuti da Socrate si riprensentano sempre. Se vorrai, potremo ritornarci.
Ciao Donato temo che la società ma soprattutto chi ci governa non è all’altezza dei cambiamenti che stanno avvenendo e questo storicamente si ripete sempre nei secoli e che molti non hanno proprio le competenze oltre che la capacità di intendere l’importanza della raion di stato a servizio di per un bene superiore e condiviso. Purtroppo molti di coloro che si occupano di politica seguono programmi miopi non allineati con il tempo presente spesso ispiranti da un qualunquismo becero e volgare in nome di un solo slogan: arraffa, arraffa più che puoi!