Autocoscienza, consapevolezza, conoscenza di sé, condivisione
L’autocoscienza è un punto di non ritorno. Quando si diviene consapevoli di ciò che sta avvenendo non è più possibile fare finta di niente.
Alle volte è difficile ritornare sui propri passi, guardarsi dritto negli occhi e chiedersi:
Cosa cazzo fai? E adesso?
La consapevolezza ti permette di cambiare la tua visione della realtà e trasformala.
Se vuoi diventare padrone dei cambiamenti che caratterizzano la tua vita e non semplicemente subirli, seguimi nella lettura di questo articolo!

Autocoscienza: il primo passo sulla via della consapevolezza
“L’autocoscienza non è dunque la coscienza (empirica di sé) ma la coscienza puramente logica che l’io ha di sé come soggetto di pensiero, nella riflessione filosofica”
Questa definizione di autocoscienza, tratta dal Dizionario di filosofia di Nicola Abbagnano, descrive il concetto di appercezione pura definito da Immanuel Kant nell’opera: Critica della ragion pura.
Successivamente Friedrich Hegel nell’opera: Propedeutica filosofica definisce l’autocoscienza come piena consapevolezza di sé ponendo l’io come soggetto dell’esistere.
“Come autocoscienza l’Io guarda se stesso e l’espressione di questa nella sua purezza è: Io = Io, oppure Io sono Io”
Non fermiamoci ora, compiamo un balzo quantico!
“Ciò che dico è quasi irrazionale … dico che ci sei già, che sei già arrivato, dove vai? ” Rivista Oshotimes Ottobre 2015
Quando ho letto questa affermazione di Osho mi è venuta la pelle d’oca e mi sono immaginata l’espressione dei suoi occhi scintillanti nell’urlarmi nelle orecchie: “Dove vai?” immediatamente sono scoppiata in una rumorosa risata!
Perché è così che succede, quando comprendi. Finalmente hai capito e tutto ti sembra miracolosamente tornato al posto giusto.
Autocoscienza e condivisione
Sempre più spesso mi capita di osservare la realtà che mi circonda e vedo crescere intorno a me un clima emotivo saturo di sensazioni autolimitanti come l’insicurezza e la paura.
Così mi chiedo: e se ci stessimo sbagliando? Non è che magari le nostre convinzioni e i nostri condizionamenti sono talmente limitanti da non farci comprendere veramente la realtà creando inutili ansietà?
Sono certa che la realtà è più vasta di quella su cui fissiamo lo sguardo e forse non ci stiamo accorgendo che la risposta alle nostre domande è lì, sotto il nostro naso ma stiamo guardando altrove.
E ancora: hai mai la sensazione di esserti scordato qualcosa di importante?
Non so se capita anche a te, sento sempre più spesso l’impulso di dire quello che provo che sento nel profondo del cuore e grazie alla condivisione delle mie sensazioni, mi sento bene, quasi effettuassi di volta in volta una catarsi, riuscendo così a liberarmi, almeno un po’, dalla paura e dall’insicurezza dilagante.
Questo non significa che vago lamentandomi o cercando sostegno ma condivido con le persone le riflessioni che la realtà quotidiana mi permette di sentire così come sto facendo qui, ora.
Essere autocosciente significa assumersi la responsabilità di sé
Forse è semplicemente il bisogno di raccontarsi, la voglia di vedersi riflessi negli occhi dell’altro, di chi sta ascoltando. Non sono alla ricerca di consigli e soprattutto ho capito quanto sia inutile e fastidioso dare consigli, in modo particolare quando non sono richiesti.
In realtà quello che provo è un profondo bisogno di confrontarsi e di ascoltarsi reciprocamente.
Con il passare degli anni ho scoperto che mi piace procedere lentamente, osservando e ascoltando il mondo che mi circonda.
Mi impegno quotidianamente perché nel lavoro come nella vita privata tutto proceda con calma decisamente in contrasto con il mondo contemporaneo che della velocità ha fatto il suo dio.
Forse solo ora capisco cosa significa realmente condividere se stessi
Gli anni passano e adesso lo comprendo veramente quanto sia bello ascoltare gli altri e riflettere insieme sul passato, sul presente, per costruire un futuro più autentico.
Le cose cambiano costantemente ma come ripeteva spesso mia nonna Stella: ‘Il mondo è sempre stato tondo!’
Il mondo sta diventando sempre più piccolo grazie ai mezzi tecnologici che ci fanno sentire più vicini e sempre connessi dandoci la possibilità di compiere un viaggio autocosciente alla ricerca di noi stessi e della felicità.
Lo so che stai pensando che questo articolo è un delirio ma volevo condividere con te quello che sento in questo momento della mia vita e visto che sei arrivato a leggere sin qui a questo punto ti chiedo di condividere quanto ho scritto e di lasciarmi un segno del tuo passaggio.
Ciao, grazie per aver condiviso il tuo pensiero.
Penso che: “io”, come individuo sia un limite genuino, ma inconsapevole, ideato dai nostri antenati fin dagli albori della civiltà umana. E noi nel tempo ci siamo aggrappati a quella filosofia dando per scontato che fosse la vera realtà. Io sono consapevole che sono formato da miliardi e miliardi di componenti intelligenti e meravigliosi che hanno avuto l’origine da un’unica particella, forse quando la concezione del tempo e spazio non esisteva. Tutto unito rende me ciò che sono e ciò che sarò. Io penso che la risposta sia: “Noi”. Semplificando il più possibile: sistemi di organi di cui siamo fatti, persone come individui, interazioni fondamentali , elementi chimici primari, (…) insomma tutto ciò che percepiamo come realtà o esistenza siamo tutti noi, in un certo siamo tutti collegati, facciamo parte di unico organismo spazio temporale e avere la consapevolezza di pensare in questo modo mi rende orgoglioso di essere umano. Forze potrò sbagliarmi ma chi se ne frega, chi può dire cosi si cosa no. Sviluppiamo la consapevolezza per ammirare la nostra vasta magnificenza. (non farci caso agli errori grammaticali e punteggiatura perché lo sto scrivendo senza badare molto a questi aspetti.) Grazie ancora!
Grazie per il tuo commento prezioso e grazie per la consapevolezza con cui vivi e sicuramente con la tua esistenza rendi il mondo un posto migliore per tutti.
Siamo tutti Uno