Educare alla legalità: un dovere per chi opera nel mondo prosociale
Educare alla legalità è un dovere per ogni cittadino che vuole vivere in una società civile e pacifica.
Non c’è bisogno di essere degli eroi per educare le nuove generazioni alla legalità, è sufficiente dare il buon esempio, comportandosi legalmente nella quotidianità.
Ognuno di noi a seconda delle circostanze può scegliere se comportarsi legalmente o illegalmente è solo una nostra scelta.
Vediamo insieme quali comportamenti sono necessari e quali odiosi per educare alla legalità.

Educare alla legalità significa educare alla felicità
Educare alla legalità è un modo per educare alla felicità.
Immagina di vivere in una società dove non esistono compromessi al ribasso. Dove le persone vivono pacificamente tra loro grazie ad uno Stato che si occupa di governare senza lasciarsi tentare da clientelismi e controversie ideologiche faziose.
Immagina se ognuno di noi si prendesse cura del bene comune comportandosi secondo le norme civiche ed etiche che governano la convivenza tra gli uomini.
Immagina se realmente si potesse dire: la legge è uguale per tutti e tutti hanno indistintamente gli stessi doveri e diritti.
Non saresti felice in un mondo così? Ma soprattutto, cosa mi risponderesti se ti dicessi che tutto questo è realizzabile e dipende solo da come decidi di agire?
Alla base dell’illegalità troviamo: il disfattismo e l’indifferenza sociale
“Durante l’ora d’aria li aspetta sulle scale e Dio sa quanto gli fece male. Il giorno dopo tutti sai parlavano di lui, dei muri delle celle e pure i corridoi, perché qua diventi grande pure se non vuoi”
“Ora le strade qua si preparano all’urto perché Johnny è uscito e presto si prenderà tutto” La Malaeducazione – Gué Pequeno ft. Enzo Avitabile
Rifletto spesso sulla natura dell’essere umano domandandomi se è tendenzialmente buona o cattiva. In realtà, gli uomini non sono né buoni né cattivi, sono il frutto dell’educazione che ricevono, dell’aria socio-culturale che respirano quotidianamente nei luoghi in cui vivono.
Viviamo sospesi tra legalità e illegalità manifestando un atteggiamento meschinamente ‘bonario’ rappresentato dal pensiero comune e sempre più diffuso: “Ma sì! Se lo fanno tutti, chi sono io, il più stupido, per non approfittarne?” e adesso non facciamo i moralisti dicendo: “Ma no, io non mi sono mai comportato così, mai nella vita!”.
Ci serviamo al banchetto dell’esistenza come i peggiori degli ospiti, senza riguardo e ritegno, senza nemmeno pensare di ringraziare chi giorno per giorno, nella legalità e nella solidarietà fa il suo dovere, lavorando e difendendo i valori della prosocialità fondati sul rispetto, sull’onestà e trasmessi primariamente con l’esempio.
Siamo immersi in un’atmosfera disfattista dove tutto sembra predestinato al peggio dando così, alle coscienze addormentate, il pretesto di non provarci neppure a cambiare le cose.
Vi è poi una sorta di ignavia che tutto avvolge, una sottile paura nel prendere posizione come se da un momento all’altro un supereroe dovesse giungere da una dimensione fantastica per salvarci da ogni male mentre noi ce ne stiamo seduti sul divano a guardare la TV, sgranocchiando uno spuntino.
Ci indigniamo quando i potenti vengono colti in fallo ma non perdiamo l’occasione di comportarci da furbetti e vantarci per aver gabbato lo Stato, senza comprendere che lo Stato siamo noi e quindi abbiamo truffato noi stessi.
L’educazione alla legalità si fonda su valori condivisi e prosociali
“Il cielo non aveva nome, la terra non aveva nome lì fuori, tutto non avrà un nome, non avrà un nome una malaeducazione una soluzione alla malaeducazione” La malaeducazione – Gué Pequeno ft. Enzo Avitabile
Come insegnante e come educatore ho un privilegio grande, quanto grande è la responsabilità di trasmettere valori prosociali, dando spazio alla condivisione, all’uguaglianza tra gli uomini nel rispetto delle differenze, trovando nella bellezza dello spirito umano, grazie alla filosofia, idee grandiose.
Sono consapevole che l’illegalità, la corruzione, la violenza e la brutalità, spesso vengono spacciate come realtà incontrastabili, quasi normali e accolte dall’opinione pubblica con rassegnazione ed è questo il grande male dei nostri tempi.
Diversamente, è un dovere per chi si occupa di educazione, formazione e progettualità prosociale coltivare un sogno, un’ideale per garantire una realtà legale per tutti.
Educare alla legalità permette ad un sogno di diventare azione e cambiare il mondo!
All’inizio un sogno è solo un sogno, un’idea che vaga con leggerezza nella tua mente. Nel tempo il sogno diventa sempre più nitido e prende forma, si concretizza in un’azione, sino a diventare una realtà.
Chiamatemi pure illusa e visionaria ma credo fortemente che tutti vogliamo solo essere amati, essere felici e che tutti lo meritiamo. Ognuno dentro di sé ha infinite possibilità per esprimere al meglio le proprie potenzialità e manifestare le proprie doti.
Purtroppo, sino a quando non si investiranno risorse sull’educazione delle nuove generazioni, non avverrà nessun cambiamento significativo nelle nostre società e continueremo a vedere persone che delinquono nell’illusione di essere più forti della legalità.
Chi oggi delinque, non dimentichiamolo mai, è lo stesso bambino che muove il cuore a tenerezza, ritratto nelle fotografie di famiglia. Magari era un po’ goffo con lo sguardo imbronciato e spesso è un bambino che in famiglia e nell’ambiente in cui è cresciuto ha ricevuto un’educazione deprivata d’affetto e di empatia a causa dell’inadeguatezza genitoriale, socio-culturale, ispirata alla prepotenza e alla violenza.
Se vuoi approfondire queste tematiche ho scritto una Guida sull’educazione del minore e una Guida sull’ascolto protetto del minore.
Se come me credi nella legalità ti chiedo di condividere questo articolo e di lasciarmi un tuo commento. I sogni si realizzano all’alba se ci impegniamo perché questo accada.