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Il giudice interiore: quella voce dell’ego che esprime ciò che non sei

Il giudice interiore è la voce della tua mente che si pone come finalità quella di giudicare ciò che sei e ciò che fai.

Il giudice interiore è il depositario di sentimenti quali: l’inadeguatezza, il senso di colpa e la vergogna.

Chissà quante volte ti è capitato di sentirti pronto all’azione ma improvvisamente ti sei bloccato dicendoti:

Ma cosa vuoi fare?

Dove vuoi andare?

Eccolo lì! Il genio della situazione!

Se sei vittima di queste convinzioni limitanti e depotenzianti sei nel posto giusto, questo articolo fa al caso tuo. Iniziamo!

il giudice interiore
Ma ti sei guardato veramente? Alzati e risplendi!

Il giudice interiore quella voce possente dell’ego

Il giudice interiore è la voce di tutti quei condizionamenti che ti porti dietro dalla nascita.

Sigmund Freud nella sua analisi sulla struttura della personalità distingue tre istanze: Es, Io e Super-io.

  • L’Es è la dimensione inconscia e istintiva della nostra personalità.
  • L’Io è la dimensione conscia della personalità e tende a mantenere in equilibrio le pulsioni inconsce dell’Es e il Super-io.
  • Il Super-io è la nostra coscienza morale, la voce interiore che gradualmente si viene a formare attraverso gli anni. Tra le sue funzioni più rilevanti vi è quella di controllare gli impulsi inconsci dell’Es.

Nel Super-io sono interiorizzate tutte le voci che hanno caratterizzato la tua esistenza sin dall’infanzia. Tali voci ti condizionano quotidianamente, a volte positivamente, altre volte ispirando sentimenti limitanti e depotenzianti come:

  • Inadeguatezza
  • Senso di colpa
  • Paura
  • Vergogna

La voce del tuo giudice interiore contiene i giudizi, i consigli, le frasi fatte, gli atteggiamenti dei tuoi genitori, dei familiari, degli insegnanti ed educatori che hai incontrato, degli amici, dell’ambiente e della società in cui vivi e di tutte le dinamiche relazionali che hai creato nel tempo.

Nella tua mente il chiacchiericcio dell’ego è costantemente in sottofondo

Le chiacchiere della mente sono simili a pietre che si depositano nel fondo del tuo spirito. Attraverso le opinioni altrui interiorizzate, ti valuti costantemente: giudicandoti, lamentandoti, accusandoti.

Affermazioni quali:

  • Sei così stupido
  • Sei così superficiale
  • Dov’eri nascosto quando Dio distribuiva un minimo di intelligenza?
  • Sei brutto
  • Sei troppo grasso
  • Sei così magro
  • Ti muovi come un elefante in un negozio di porcellane
  • Guarda tuo fratello/sorella loro sì!

Questo elenco potrebbe continuare all’infinito, sino a quando inizi a credere a tutte quelle voci che regolarmente si impongono ogni volta che devi fare qualche cosa di importante.

Altrettanto pericolose sono le voci di sovrastima di sé che celano in seno le più terribili disillusioni.

Espressioni come:

  • Sei la più bella del mondo
  • Sei la più intelligente
  • Sei il più bravo
  • Nessuno è meraviglioso come te
  • Sai fare tutto alla perfezione
  • Arrivati a questo punto non puoi deluderci

L’insieme di tutte queste diverse definizioni portano inevitabilmente al disastro emotivo.

Se il primo atteggiamento valutativo tende a mortificare l’autostima, ferendo la persona nel profondo, il secondo atteggiamento valutativo tende a creare così tante pressioni e aspettative che, inevitabilmente, si produce un elevato grado di stress e frustrazione.

Il giudice interiore è la tua mente all’opera

Nel disperato tentativo di far fronte a tutte le richieste e aspettative che le persone hanno riposto in te rischi di annegare, sino al giorno in cui, trovi il coraggio di ribellarti e dire basta!

Sensazioni autolimitanti come l’inadeguatezza, la vergogna, il senso di colpa, la paura o eccessivamente supervalutanti come il credersi superiori agli altri, la prepotenza, la superbia, nascono effettivamente dagli insegnamenti che hai ricevuto e a tratti subito, giorno dopo giorno, negli anni della tua crescita e formazione.

Com’è possibile fare pace con se stessi?

Come prima cosa, lascia andare tutte le voci delle persone che il più delle volte per amore e solo per amore, in quanto loro stesse sono state condizionate, ti hanno condizionato la vita, libera ora il tuo bambino interiore.

Il giudice interiore deve lasciare spazio al tuo Sé superiore che è la dimensione più profonda del tuo essere. Il luogo metafisico dove manifesti ciò che sei autenticamente e ciò che vuoi veramente realizzare nella tua vita.

Il Sé superiore parla attraverso la tua creatività che si attua giorno per giorno nella costruzione attiva e propositiva della tua esistenza.

So bene quanto sia difficile fare spazio al proprio sé e mettersi in gioco in prima persona, ma ti posso garantire che è un’esperienza irripetibile, carica di emozioni e colori forti che finalmente ti faranno comprendere cosa significa vivere veramente libero di essere te stesso!

Nella speranza che questo articolo ti abbia aiutato a riflettere e a diventare meno severo con te stesso ma più consapevole, ti chiedo di condividerlo e di lasciarmi un tuo commento.

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9 Commenti

  1. E un punto di arrivo per ognuno di noi. Grazie per il tuo contributo molto chiaro e si spera efficace. Basta provare….anche se un bicchiere d acqua e più facile da bere….

    1. Ciao Max credimi io scrivo solo le mie esperienze dirette. Purtroppo siamo cresciuti in un mondo giudicante ma appena inizi a fare piccoli passi verso il non giudizio, sia verso te stesso che verso gli altri, ti senti da subito così leggero che poi tutto diventa più facile. Ti voglio condividere un consiglio semplice semplice: inizia sempre dalle piccole cose. Per ulteriori informazioni sono qui e sarò felice di parlare con te

  2. Sono giunto a questo articolo con una domanda.È possibile durante la psicoterapia parlare con toni di voce corrispondenti a questi condizionamenti?

    1. Ciao Giordano sicuramente sì … ti voglio raccontare una cosa che mi è successa proprio ieri pomeriggio. Stavo ascoltando Fabri Fibra e ad un tratto è iniziata una canzone che ho iniziato a canticchiare tra me e me poi ho usato un tono di voce sempre più alto e alla fine ho urlato per concludere in un pianto a dirotto. I condizionamenti ci fanno male, tanto male e l’effetto catartico di ciò che facciamo per liberarcene è sempre una benedizione anche se a tratti possono sembrare ‘fuori dalle righe’. Spero di essermi spiegata adeguatamente se così non fosse sono qui per ulteriori chiarimenti. Grazie per il tuo commento molto utile

  3. Ciao Donata, grazie per questo articolo. L’ho trovato molto utile, profondo e di facile comprensione al tempo stesso.

    1. Grazie Daniele per queste tue parole. La scrittura e la ricerca interiore sono la mia vita e sono contenta di ‘arrivare’ a chi mi legge potendogli essere utile

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