Il Piccolo Principe: la voce malinconica dell’infanzia perduta
Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry è un libro che parla direttamente all’anima di chi vuole ascoltare la voce della propria infanzia perduta, della propria innocenza, di quel bambino interiore che vive dentro ognuno di noi e che troppe volte giace inascoltato, soffocato, dal rumore prodotto dal mondo degli adulti.
Il Piccolo Principe è un libro per riscoprire se stessi e per ritrovare il coraggio perduto crescendo.
Seguimi e ti presenterò il mio piccolo principe!

Il Piccolo Principe: vede tutto ma non risponde mai
Il Piccolo Principe di Antoine De Saint- Exupéry è uno di quei libri che vanno letti con lentezza ma soprattutto vanno letti nel momento giusto della propria vita.
Ero nel pieno della giovinezza quando leggendolo per la prima volta decisi di accantonarlo nel fondo della libreria. Poi gli anni passano e un bel giorno eccolo lì, fare capolino con il suo ciuffo di capelli spettinati e gli occhi tristi, sembra sorridermi con un sorriso imperturbabile, impossibile da ignorare.
La sera stessa me ne sto sul letto in compagnia di quel principe e della sua storia.
Mio piccolo principe, mio bambino interiore, sei la voce che viene da dentro
“Non sapevo bene che dire. Mi sentivo molto impacciato. Non sapevo come arrivare a lui, dove raggiungerlo … è così misterioso, il paese delle lacrime”
Il paese delle lacrime, una terra che conosco bene e che spesso ho attraversato. Lacrime di dolore, lacrime di gioia, lacrime di compassione. Ora che ti stringo la manina sudata, mio tenero bambino interiore, mi ricordo di te, dei tuoi occhioni tristi e del cappellino tirato sugli occhi.
Quante volte nella vita senti il bisogno di andare via, lontano, alla ricerca della felicità, alla ricerca di te stesso, della tua parte migliore, nella speranza di lasciarti alle spalle quella parte di te che ha tradito se stessa. Poi un giorno, prigioniero della lontananza, ti accorgi di essere così triste che per fuggire il dolore ti rifugi in un nuovo dolore, il rimorso per le tante cose non dette, non fatte.
Tra mille rose, ti riconoscerei
“Sarebbe estremamente ferito” si disse “se vedesse questo … tossirebbe terribilmente e farebbe finta di morire per sfuggire al ridicolo. E io sarei obbligato a far finta di curarlo, perché, sennò, per umiliare anche me, si lascerebbe morire davvero …”
Il Piccolo Principe e la rosa, la sua rosa, così speciale, all’apparenza puerile, capricciosa e insensata, proprio come ogni grande amore che travalica lo spazio e il tempo volando con la sua ala dispiegata verso il sole.
L’amore che dà senso e significato all’esistenza solo quando superato l’egoismo diviene incondizionato. Amore per l’amore che si riflette qui, ora, nei tuoi occhi.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima
“Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore”
Nella penombra esaltata dal silenzio ti guardo mio piccolo principe e ti sento parlare con la tua voce innocente: ‘Lascia andare l’anima verso la realizzazione delle sue scelte’ sorrido, chiudo il libro e consapevole di essere solo un maialino mi addormento un po’ più saggio di quando mi sono svegliato questa mattina.
Io sono Pig e sono fortunato, perché dentro di me c’è un mondo magico in cui ogni volta che mi sento perso ritrovo la mia casa sulla collina, dove mi aspetta il mio piccolo principe per la merenda con il tea caldo e i biscotti alle mandorle.
Questo è ciò che mi ha insegnato il Piccolo Principe e ho voluto condividerlo con te perché sono certo che nel tuo profondo sai di cosa sto parlando. Se ti è piaciuto quello che ho scritto ti chiedo di condividerlo e di lasciarmi un tuo commento, io sono qui.