Jim Morrison: per fortuna esistono i musicisti e i poeti!
Jim Morrison prima di ogni altra cosa è un poeta. La sua anima, radiosa come una stella, ha attraversato l’esistenza, rappresentando alla grande, lo spirito di un’epoca in bilico tra il passato e il futuro.
La tradizione contro il cambiamento, il conformismo contro la libertà, la pace contro la guerra.
Alle volte mi domando: esistono ancora i poeti? Sì! Ringraziando il cielo i poeti esisteranno sempre!

Jim Morrison: un’icona della musica e della poesia contemporanea
Jim Morrison muore nel 1971 lasciando in eredità le sue parole, la sua musica, le sue poesie e i quaderni di appunti che portava sempre con sé … lasciando soli tutti coloro che credevano veramente di poter cambiare il mondo.
Cosa sarebbe il mondo senza i poeti? Senza i sognatori, senza i visionari?
Benedetto il cuore che conosce il potere della poesia
I poeti non scrivono semplicemente versi, parole che si intrecciano tra loro creando magie. I poeti sentono nel profondo della loro carne ciò che creano.
Parlare di poesia per un maialino non è semplicissimo ma non volendo essere banale ho scelto Jim Morrison che è veramente tanta roba!
Lanciando una ricerca in internet Jim Morrison (1943-1971) viene definito poeta statunitense e leader del gruppo musicale The Doors. In realtà Jim Morrison è realmente tanto di più: è un’anima luminosa che grazie alle sue parole e alla sua esistenza, vissuta oltre ogni limite possibile, ha traghettato una generazione dal passato verso il futuro.
Celebriamo dunque il Re Lucertola
La fugace bellezza giovanile, la fama, gli eccessi e il successo improvviso, sembrano incompatibili con la scelta di essere ‘semplicemente’ un poeta, come spesso ripeteva Jim Morrison alle persone più vicine.
Una scelta messa in atto definitivamente negli ultimi mesi di vita quando si ritirò dalle scene per trascorrere un periodo a Parigi.
Il mito vuole che in realtà non sia morto veramente ma si sia ritirato a vita privata e viva con una nuova identità chissà dove. Vivo o morto il suo spirito è eterno ed eternamente, grazie a tutto ciò che ha lasciato, vivrà per sempre.
Leggere Jim Morrison significa affrontare un viaggio nell’anima. Un viaggio magico, illuminante quanto straziante
Ripenso alle notti che la mia mamma ha trascorso leggendo e rileggendo i versi di Jim Morrison e ascoltando la sua musica, in particolare An American Prayer progettando il futuro con la speranza dei 17 anni.
Mi pare di vederla, mentre se ne sta rannicchiata, sussurrando a mezza voce le parole che ancora oggi le risuonano dentro.
“Conoscete il caldo progresso al cospetto delle stelle?
Sapete che esistiamo davvero?
In quale cassetto della mente avete dimenticato le chiavi del regno?
Siete già nati e vi sentite veramente vivi?”
“Dove sono i banchetti che ci avevano promesso?
Dove possiamo bere il vino, il Vino Nuovo?”
“In passato bevevamo qualsiasi frottola,
ma ora non lecchiamo più le poche gocce
di finta gentilezza e di espressioni disinteressate.
Dimentica e lascia perdere.”
“La morte arriva improvvisamente, a passi felpati,
nel momento più inadatto
pallida e sovraeccitata
come un’inquietante ospite lasciva che ti sei portata letto.
La morte ci promuove tutti angeli
incollandoci le ali sulle nostre stupide spallucce,
spoglie come artigli di corvo.
Il denaro e gli abiti stravaganti non servono più
in questo regno ideale
finché non scopriremo la sua natura incestuosa …”
“Io non ci andrò:
preferisco una festa tra amici
piuttosto che una famiglia immensa.”
E mentre trascrivo questi versi da un vecchio libro consumato dalle sottolineature, ascoltando la voce rauca di Jim Morrison in sottofondo, provo un’emozione così intensa simile ad un artiglio che mi graffia l’anima.
I poeti non muoiono mai, restano con noi per sempre e per sempre le loro parole ci risollevano quando inciampiamo.
Io sono Pig un maialino innamorato della lettura però di una cosa sono certo i poeti salveranno il mondo!
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