Stalking: come difendersi quando si è perseguitati da uno stalker
Stalking: come difendersi quando la propria vita è minacciata da comportamenti persecutori e ossessivi?
Sei vittima di stalking?
Sei costantemente vessata e perseguitata da quando hai deciso di troncare una relazione?
Hai bisogno di un aiuto concreto per difenderti da chi ti sta perseguitando?
Leggi questo articolo e troverai dei consigli pratici ed efficaci!

Stalking: riconoscerlo per difendersi
Lo stalking è un reato contro la persona caratterizzato da comportamenti persecutori, vessatori e intrusivi, agiti costantemente nel tempo a carico della vittima. Lo stalker per mantenere la vittima in suo potere mette in atto costantemente:
- Minacce
- Pedinamenti
- Molestie
Quando una relazione finisce le dinamiche che scattano nella mente di chi viene lasciato sono le più diverse.
Generalmente dopo un momento di rabbia e disillusione ci si rassegna e la vita riprende il proprio corso.
Diversamente ci sono persone che non accettano di essere lasciate, da qui nascono le dinamiche cognitive, emotive e comportamentali tipiche dello stalking in quanto, lo stalker inconsciamente, tende a rivivere un vissuto abbandonico mai elaborato, mettendo in atto comportamenti ossessivi per recuperare la relazione conclusasi.
Nel momento in cui tali comportamenti da fastidiosi e opprimenti si trasformano in vere e proprie molestie, vessazioni e persecuzioni siamo in presenza del reato di stalking quindi è necessario, per la vittima, mettere in atto comportamenti difensivi.
Stalking: vittima e persecutore
Per difendersi in caso di stalking come prima cosa è fondamentale prendere coscienza di essere vittima di uno stalker e reagire adeguatamente al senso di impotenza che suscita questa condizione.
Tendenzialmente gli atti persecutori iniziano gradualmente e la vittima non si rende subito conto di quello che sta accadendo.
D’altronde quando ci si lascia è normale che ci siano dei tentativi di riavvicinamento che spesso possono risultare fastidiosi e opprimenti.
Quante volte si sente dire, quando una relazione si sta esaurendo:
Mi sento come se mi mancasse l’aria
Lo stalking è qualche cosa di diverso, il persecutore si manifesta già durante la relazione agendo comportamenti: molesti, persecutori e a tratti violenti.
Chi è lo stalker?
Lo stalker non si rassegna ad essere abbandonato, non perché sia innamorato, ma per soddisfare il proprio bisogno ossessivo di controllo e possesso sulla vittima.
Nel linguaggio dello stalker spiccano affermazioni, ripetute compulsivamente, quali:
- Mia moglie
- I miei figli
- La mia casa
- Il mio lavoro
- I miei soldi
Lo stalker già nelle prime fasi di una relazione risulta troppo insistente e presente nella vita della vittima.
Diventa assillante con telefonate e messaggi a tutte le ore del giorno e della notte, compra dei regali spesso inadeguati per la situazione, diviene onnipresente nella vita sociale della vittima limitandone di fatto la libertà.
Prima che la situazione degeneri, passando definitivamente dalla molestia alla persecuzione e infine alla violenza, bisogna imparare ad agire e non semplicemente a reagire impulsivamente ai comportamenti di chi ti perseguita.
A tal scopo ho scritto una Guida sullo stalking che sono certa ti possa essere utile.
Analisi delle principali reazioni in caso di stalking
Partiamo da ciò che non si deve fare in quanto vittima di stalking. Le reazioni incompetenti da parte della vittima possono essere così riassunte:
- Comportamenti cooperativi e collaborativi con il persecutore nella speranza che si distacchi. In realtà tali atteggiamenti non fanno che rafforzare il suo convincimento che la relazione non sia conclusa.
- Aggressioni contro lo stalker causate dall’esasperazione della situazione.
- Allontanamento e fuga dal proprio ambiente.
- Isolamento: decidere di affrontare da soli la situazione persecutoria.
Lo stalker vuole attirare l’attenzione e tornare a far parte della vita della vittima. Ovviamente quando comprende che questo è impossibile, il suo comportamento diventa molesto.
Reazioni efficaci per difendersi
Chi subisce qualsiasi forma di molestia e persecuzione, per difendersi efficacemente, deve mettere in atto dei comportamenti competenti atti a limitare e bloccare le azioni dello stalker:
- Chiedere consiglio e aiuto alle autorità del proprio comune di residenza: forze dell’ordine, servizi sociali, magistratura, centri anti-violenza. La segnalazione del reato è fondamentale per iniziare a difendersi.
- Contattare un centro anti-violenza nel proprio comune di residenza per ricevere sostegno, ascolto qualificato, consulenza legale, sociale e sanitaria. In casi estremi è possibile essere accolti in strutture protette quali le case rifugio.
- Non dare spazio al persecutore così da non esasperare la situazione alimentando false speranze. Il rifiuto deve essere espresso in modo fermo e decisivo.
- Bloccare la comunicazione con lo stalker: non rispondere alle telefonate, ai messaggi e alle mail. Rispedire al mittente eventuali regali.
- Muoversi con circospezione cambiando spesso i propri itinerari abituali, frequentare luoghi pubblici e strade affollate, evitando il più possibile le zone isolate.
- Non accettare incontri chiarificatori che generalmente si concludono in modo violento e drammatico: percosse, stupro, omicidio.
Denunciare! Denunciare sempre!!!
Lo stalker gioca sul senso di colpa e sui sentimenti di pietà per intrappolare la vittima e ricondurla sotto il proprio controllo.
Per questo motivo bisogna bloccare ogni forma di contatto diretto e indiretto tra la vittima e il suo persecutore.
Lo stalker per coprire le proprie fragilità e per darsi coraggio, spesso abusa di sostanze quali: droghe, alcol, farmaci, indebolendo le proprie inibizioni e il controllo di sé, diventando sempre più pericoloso.
Le denunce per essere efficaci hanno bisogno di prove è necessario documentare le molestie subite.
- Conservare i messaggi, le mail, i video di eventuali minacce e pedinamenti.
- Registrare le telefonate, chiedere consiglio ed aiuto alla Polizia Postale, alla Questura presente nel proprio comune di residenza.
- Documentare le percosse, le violenze sessuali e lo stupro con certificati medici ed eventuali ricoveri al pronto soccorso.
Paura, vergogna, isolamento
In presenza del reato di stalking il primo nemico della vittima non è lo stalker come comunemente si può pensare, ma è l’isolamento.
La solitudine, la vergogna, il senso di impotenza che, giorno dopo giorno, nutre stati d’animo pericolosi come la paura e l’inadeguatezza portano la vittima a subire passivamente gli abusi nella convinzione che le autorità non possano intervenire se non in casi estremi come spesso insegnano le cronache!
In conclusione
Si deve comprendere che le autorità non possiedono la sfera di cristallo e senza una regolare denuncia non possono agire se non in circostanze estreme e conclamate.
Per questo motivo è fondamentale segnalare e conseguentemente denunciare le situazioni critiche sul nascere senza aspettare che si trasformino in una persecuzione.
Sono consapevole di quanto sia difficile e doloroso affrontare uno stalker e subire le sue vessazioni giorno dopo giorno
Per questo motivo ti chiedo di condividere questo articolo e di reagire alla paura che ti paralizza, trovando la forza di rompere il muro di silenzio che ti imprigiona per riconquistare la tua dignità e libertà.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni io sono qui per te non esitare a contattarmi. Inoltre puoi continuare a seguirmi sul mio canale YouTube.
E quando il problema è inverso? Ho cambiato numero mettendo uno virtuale, continui messaggi, adesso fortunatamente sto tranquillo
Ciao Marco hai ragione purtroppo il fenomeno dello stalking è trasversale e le motivazioni molteplici anche se spesso è più giusto parlare di atti vessatori e persecutori. Per esperienza personale ti consiglio di dare il tuo numero solo a persone di cui ti fidi veramente e di bloccare la persona che ti tormenta ovunque in particolare sui social. Possono passare anni ma dove vedono uno spiraglio prima o poi si rifanno vivi. Grazie per il tuo commento e spero di esserti stata utile